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C.so V. Emanuele 10/12, Crotone
C.so V. Emanuele 10/12, Crotone

Sezione I - La Vita

Gaele Covelli – il cui nome è così registrato sull’atto di nascita (Arch. St. Civ. KR, Registro delle nascite 1872, atto n. 100) –  nacque a Crotone il 28 maggio del 1872 dal commerciante Leonardo Covelli e da una donna nubile, Giuseppina De Filippis. Nel 1886 fu mandato a Napoli per lavorare nella fiaschetteria dello zio Vittorio Covelli, nei pressi di Capodimonte. La sua inclinazione alle arti non sfuggì a quest’ultimo, che, in seguito alle «insistenze di avventori e di amici» (Frangipane 1933, p. 5), incoraggiò il nipote a iscriversi al Reale Istituto di Belle Arti napoletano (l’attuale Accademia di Belle Arti). Qui il giovane diventò il pittore che aveva sempre desiderato essere e l’ambiente accademico gli permise di apprendere le molteplici istanze del vivace clima artistico partenopeo. Nel 1896 prima e nel 1898 dopo, partecipò al Pensionato Nazionale di Roma (Gaele Covelli pittore 1988, pp. 30 – 31). Nel 1897 giunse a Firenze, presentato da una lettera di Morelli a Stefano Ussi (1822-1901) (Frangipane 1933, p. 9); qui il pittore visse stabilmente fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1932. Nella città toscana l’artista conobbe la fiorentina Ida Tacchi, che sposò nel 1905 e dalla quale si separò nel 1923.

Covelli fu un apprezzato ritrattista e tra le sue conoscenze si annoverano eminenti personalità dell’epoca, attive a Firenze in quegli anni, quali, ad esempio, il fotografo Vittorio Alinari (1859 – 1932), l’avvocato e studioso d’arte Giovanni Rosadi (1862 – 1925) e il docente universitario Giovanni Calò (1882 – 1970). Nel 1899 l’artista vinse a Bologna il Premio Cincinnato Baruzzi con il bozzetto Idillio Fugace, che fu poi presentato l’anno successivo all’Esposizione Universale di Parigi.

Numerose sono le importanti rassegne espositive nazionali ed estere cui egli partecipò: nel 1901 la IV Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia d’Arte di Venezia con il Ritratto di signorina inglese; nel 1902 la II Esposizione Italiana di Pittura, Scultura ed Arti applicate all’Industria di San Pietroburgo con Rimorsi; tra il 1903 e il 1905 le mostre della Società Amatori e Cultori di Roma; nel 1904 l’Italian Exhibition di Londra con Studio di un ragazzo che legge; nel 1906 l’Esposizione Internazionale del Sempione di Milano dove presentò l’Autoritratto – esposto in questa prima sezione – e Verso l’ignoto (Giannelli 1916, pp. 168-169).

L’artista fu nella capitale britannica nel 1912 e nel 1915, perfezionando le sue abilità nel genere del ritratto; durante il secondo soggiorno londinese ricevette diverse commissioni ed espose uno studio di fanciullo alla Summer Exhibition della Royal Academy. Rientrato in Italia il pittore partecipò nel 1917 al Premio Patria con l’opera Il Rosario dei feriti (1917, Firenze, Depositi dei Musei Civici) e con il dipinto Fra le pazze di San Salvi (1919, Firenze, Biblioteca Chiarugi) nel 1919 al Premio Ussi, cui egli aveva preso parte anche all’edizione del 1914, presentando la tela dal titolo Veterinaria rusticana (Sulle montagne calabresi) (Catalogo 1914, p. 34), di cui oggi si sono perse le tracce.

Fino alla tarda età il pittore aderì con fervore, negli gli anni Venti e nel 1931, alle biennali calabresi promosse dal caro amico Alfonso Frangipane (1881 – 1970) a Reggio Calabria. Il 29 gennaio del 1932 l’artista morì all’ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze a causa di una polmonite. In seguito alla sua scomparsa, a Crotone si formò un comitato per le onoranze funebri cittadine e Frangipane si mobilitò affinché il ricordo del pittore crotonese non svanisse nell’oblio, dapprima con un commovente articolo in sua memoria su “Brutium” (Frangipane 1932) e poi, il 4 maggio del 1933, con una rievocazione in suo onore all’Istituto d’Arte Mattia Preti di Reggio Calabria (Frangipane 1933, p. 22), seguita dalla pubblicazione della monografia (1933) dedicata all’artista, tutt’oggi fondamentale per gli studi e le ricerche sull’attività di Covelli.

1. Gaele Covelli, Autoritratto

1906, olio su tela, cm 125 x 85

Crotone, Casa della Cultura

(foto Leonardo Scarriglia)

2. Gaele Covelli intento a dipingere Donne sole nel suo studio

1913 circa
cm 11,8 x 10,8

Crotone, Archivio Storico del Comune, Fondo Gaele Covelli, anno 1906-1920, b. 25, inv. 1005

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